Dopo mesi di stop, si torna finalmente in campo per una partita vera: l’appuntamento è per domani, quando alle 18 il Vega Mestre ospiterà tra le mura amiche l’Ueb Gesteco Cividale, nel primo match del girone F della Supercoppa Centenario. Molta l’attesa e la curiosità verso l’esordio ufficiale al PalaVega dei Grifoni di coach Volpato in questa stagione 2020/21; per provare a fare il punto in casa biancorossa, a poco più di 24 ore dalla sfida di domenica, abbiamo chiesto a chi la squadra la conosce bene e la frequenta tutti i giorni. Parola dunque al direttore sportivo Samuele Marton.
Sempre al seguito dei ragazzi, presenza costante ad allenamenti e amichevoli: normale chiederti come valuti il percorso di avvicinamento del Vega Mestre al primo appuntamento ufficiale di stasera.
“Siamo partiti presto con la preparazione fisica, valutando assieme allo staff questa scelta. Venivamo da sei mesi di inattività per la questione sanitaria, un’interruzione mai verificatasi in precedenza e quindi abbiamo immaginato ci fosse bisogno di più tempo rispetto alle canoniche sei settimane per togliere la ruggine, non solo fisica ma anche mentale. Abbiamo cambiato molto, anche in ruoli importanti, aggiungendo giovani che possano aiutarci ad avere 10 giocatori di livello quasi omogeneo nel roster: penso ai nuovi Fazioli e Dal Pos, ma allo stesso tempo pure al nostro Segato. Abbiamo cercato di individuare elementi adatti al nostro sistema di gioco come Rinaldi e Spatti e il loro inserimento prosegue. Oltre alle caratteristiche tecniche, comunque, cercavamo altro: durante la prima riunione con la squadra, ancora ad agosto, ho chiesto ai ragazzi principalmente una cosa, la disponibilità. Tra trasferte lunghe, disagi vari e problematiche legate al Covid19, ci attende una stagione particolare e difficile, per cui senza l’atteggiamento giusto si rischia. Quindi “disponibilità” è stata per me la parola chiave nel discorso al gruppo e devo dire di aver avuto finora le giuste risposte dai ragazzi sotto questo punto di vista. C’è poi, parallelamente, la crescita e l’upgrade che stiamo compiendo come struttura, uno dei miei obiettivi principali: con gli arrivi del terzo assistente Andrea Sepe, del preparatore atletico Alessandro Schiavon, del team manager Umberto Cattarin e del responsabile del materiale prima squadra Francesco Ballarin stiamo acquisendo la giusta metodologia di lavoro, i cui frutti si possono vedere già ora e di ciò sono molto soddisfatto”.
Come sono andate secondo te le amichevoli di Salvato e compagni?
“Le partite sin qui disputate sono servite per rodarci e approcciare alle gare ufficiali; anche la scelta di voler, sin dai primi test, arbitri in divisa e di un certo livello è stata fatta per dare una parvenza di sfida vera. Vedendo l’agonismo che c’è stato in molte uscite, posso dire che ci siamo riusciti e spero possa aiutarci. Poi è normale che il cartello “lavori in corso” sia ancora appeso al nostro cantiere”.
E adesso è tempo di Supercoppa…
“Questo trofeo aumenterà di certo il livello agonistico e il risultato inizierà a contare sul serio. Ci servirà vedere cosa dirà il tabellone a fine gara, tuttavia allo stesso tempo sappiamo che non siamo tenuti a vincere la Supercoppa. Facendo un paragone oggi, che è il 10 ottobre, è come se fossimo ad inizio settembre di una stagione “normale”: manca ancora un mese all’avvio del campionato e il processo di crescita in una squadra rinnovata come la nostra è necessariamente lungo. Non dobbiamo commettere l’errore di pensare di poter ripartire da dove eravamo l’anno scorso quando tutto si è interrotto: la stessa disponibilità e comprensione che chiedo ai giocatori, la dovrà avere l’intero ambiente biancorosso”.
Senza dimenticare che Cividale, avversario di domani al PalaVega, è compagine di prima fascia.
“Quella friulana è una delle 4/5 corazzate che troveremo in campionato nel nostro girone. Probabilmente, vedendo le caratteristiche del loro roster, entreranno pienamente in forma fra qualche settimana, ma è ovvio che già adesso arrivano alla sfida di stasera da favoriti e sarebbe già bello giocarsela. Siamo realtà non paragonabili, se consideriamo che possono vantare il doppio del nostro budget e hanno una struttura professionistica. Si allenano due volte al giorno, sei giorni la settimana e sono seguiti da tre allenatori tra cui Pillastrini; un coach come lui non sposa un progetto a meno che non gli si sia prospettato davanti un piano pluriennale davvero ambizioso. Pur essendo una realtà nata da poco, hanno velleità diverse rispetto alle nostre. Detto ciò, nulla deve esserci precluso in partenza, i ragazzi lo sanno: quest’anno ogni settimana dovremo cercare di sorprendere, non saremo mai i favoriti dal pronostico. Dobbiamo cercare di avere una mentalità di squadra da “cani randagi”; una squadra che non guarda in faccia nessuno, che aggredisce sempre l’avversario e non si dà mai per vinta, andando a viso aperto e con la giusta faccia tosta per provare a prenderci ogni domenica due punti, anche contro le corazzate come Cividale. Per fare ciò, va mostrato da subito questo atteggiamento, quello di un gruppo contro il quale sarà sempre complicato confrontarsi per le altre contendenti”.