Il suo urlo liberatorio alla fine della partita contro Civitanova è già diventato virale tra i tifosi del Vega Mestre: lui è Filippo Fazioli, “Pippo” o “Faz” per amici e compagni di squadra, cuore e cervello della truppa biancorossa e tra i protagonisti positivi del successo ottenuto in rimonta domenica. Abbiamo disturbato il numero 33 biancorosso per fargli qualche domanda a poche ore dalla trasferta sul parquet di Jesi (palla a due mercoledì 24 alle 18:00), altro appuntamento cruciale nel cammino dei Grifoni.
Ben ritrovato Filippo! Il tuo urlo a fine gara è apparso, oltreché bellissimo per ogni sostenitore mestrino, soprattutto liberatorio. Impressione corretta?
“Le ultime due settimane sono state molte intense; sono successe un po’ di cose e sapevamo l’importanza della posta in palio. Oltretutto la partita si era messa molto male per noi nella prima parte, per cui sì, c’è stato un qualcosa di liberatorio nel ritorno alla vittoria, l’unica cosa che davvero contava”
C’è stato secondo te un momento chiave di svolta durante la sfida con Civitanova?
“Nel primo quarto a livello tattico siamo rimasti spiazzati, avevamo preparato alcune situazioni che non riuscivamo a riproporre sul campo. All’intervallo, negli spogliatoi, siamo riusciti a non perdere l’atteggiamento positivo, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti che non potevamo andare incontro ad un’altra sconfitta. Rientrati sul parquet, possesso dopo possesso siamo riusciti a ricucire lo svantaggio e a portare a casa una vittoria fondamentale per il morale, soprattutto perché ottenuta con una bella rimonta. Lo stesso ci era successo con Cividale nella prima fase, eravamo sotto di 15 e poi vincemmo, quindi sapevamo che era nelle nostre corde riaprire la gara; poi, certo, tra il dire e il fare ce ne passa, ma siamo stati bravi”.
Un tuo assist a Spizzichini e una tua tripla sono state due delle giocate più determinanti nell’economia dell’ultimo quarto e dell’intera gara; soprattutto, è piaciuta la tua capacità di metterti subito alle spalle un errore in fase di rimessa nel terzo periodo, dimostrando grande tenuta psicologica. Ci racconti quelle giocate?
“La cosa più importante era tornare alla vittoria, al di là della mia singola prestazione. Personalmente sono chiamato a prendermi delle responsabilità e la cosa non mi spaventa, anzi è proprio ciò che chiedo a me stesso. Sono contento sia entrata la tripla, così come i due liberi successivi, altrettanto importanti. Per quanto riguarda l’assist a Spiz, rivelo un aneddoto: pochi giorni prima stavo guardando Milano-Barcellona di Eurolega e il play dei catalani, Calathes, più di una volta ha mostrato quel tipo di giocata mettendo in difficoltà gli avversari. Mi sono detto: perché non provare a riproporlo? È andata bene, anche perché psicologicamente sono rimasto in campo nonostante l’errore nel terzo quarto”.
Poco il tempo per godersi la vittoria: domani si va a Jesi in un’altra tappa decisiva nel campionato biancorosso.
“Non abbiamo il tempo per pensare al successo di domenica, ci attende subito una bella trasferta contro Jesi che abbiamo già iniziato a studiare. Da un lato, è vero che tre partite in una settimana possono essere molto dispendiose fisicamente; d’altro canto, tuttavia, rappresentano anche una grandissima opportunità. Dovessimo vincere in terra marchigiana, domenica avremo un’altra sfida casalinga altrettanto importante contro Giulianova, quindi tra le mani abbiamo una possibile svolta. Dovremo essere bravi a scendere sul parquet con consapevolezza e fiducia nei nostri mezzi, con l’obiettivo di disputare la migliore partita possibile per provare a cogliere questa occasione”.