Vuole chiudere il discorso salvezza il Vega Mestre, impegnato domenica alle 18:30 nella tana della Sutor Montegranaro per gara3 del primo turno playout.
Dopo aver sfruttato appieno il fattore campo con il 2-0 maturato nel doppio confronto del PalaVega, la compagnia biancorossa proverà dunque ad espugnare il palazzetto marchigiano per conquistare sul campo il terzo anno consecutivo sul palcoscenico della serie B Old Wild West. Sarà una battaglia sportiva sul parquet della Bombonera, per presentare la quale abbiamo intervistato Antonio Peruzzo, vice allenatore e pedina importantissima nello staff tecnico guidato da Piero Coen.
Ben ritrovato Antonio! Il Vega Mestre si trova ora in vantaggio 2-0 dopo le prime due partite giocate tra le mura amiche; come valuti la doppia prestazione della squadra?
“Sono state match diversi da un certo punto di vista ma anche simili sotto altri. In gara2 abbiamo lasciato giocare un po’ troppo i nostro avversari, bravi comunque a disputare una signora partita. Abbiamo fatto prender loro fiducia e all’intervallo la Sutor aveva quasi il 50% di realizzazione da tre punti. Non siamo stati quindi per nulla perfetti e qualche demerito lo abbiamo, però sottolineo la grande voglia di vincere dimostrata dalla squadra, aspetto fondamentale nella post season. Siamo stati bravi a rimanere lucidi nei momenti clou della partita ed è un merito non da poco “.
Quali gli errori da non ripetere in Gara 3?
“Nelle precedenti partite della serie abbiamo un po’ giocato con il fuoco ma non ci siamo bruciati. Certi errori commessi, però, non dovremo ripeterli se non vogliamo rimanere scottati. Montegranaro proverà ad andare a 3000 da subito e anche noi dovremo essere bravi ad alzare i giri del motore, evitando partenze al rallentatore che potremmo pagare a caro prezzo. Attenzione, poi, perché la Sutor è temibile tra le mura di casa tanto quanto lo è in trasferta, nonostante dicano il contrario. Ci sarà a supportarli anche il pubblico, in un impianto piccolo in cui la loro voce potrebbe farsi sentire e aiutarli a dare qualcosa in più”.
Cosa servirà dunque per espugnare il palazzetto marchigiano?
“Innanzitutto un approccio mentale diverso, perché se è vero che in gara2 abbiamo giocato meglio l’ultimo quarto rispetto al primo significa che la tenuta fisica c’è e bisogna quindi lavorare sull’aspetto psicologico. Dovremo provare a disputare una partita sul livello di quella in Regular Season contro la Sutor, in cui per meriti nostri abbiamo dominato. Servirà essere continui nell’arco dei 40′ perché giocare bene solo due parziali non basterà, servono quattro quarti di alto livello per provare a guadagnarci subito la salvezza”.