Andrea Costa Imola 79
Gemini Mestre 81
ANDREA COSTA IMOLA: Ronchini ne, Drocker 11, Fazzi 15, Sorrentino, Aukstikalnis 12, Ranuzzi 5, Corcelli 17, Marangoni 5, Bresolin ne, Martini 2, Ronchini ne, Crespi 12. All.: Di Paolantonio.
GEMINI MESTRE: Smajlagic 20, Bocconcelli 6, Mazzucchelli 6, Pellicano 16, M. Perin 3, Lenti 2, Caversazio 7, Sebastianelli 6, Aromando 15. All.: Ciocca.
ARBITRI: Rubera di Palermo e Mariotti di Milano.
NOTE parziali 23-18, 38-32, 67-48. Tiri liberi Andrea Costa 14/28 – Gemini 14/15, da 3 13/28 – 11/38, rimbalzi 39-30. Uscito Pellicano per falli a 3’08’’ dalla sirena.
Mestre torna a vincere in trasferta interrompendo una striscia negativa che durava da 12 viaggi lontano da casa e lo fa al termine di una sfida vietata ai deboli di cuore, un match che sembrava già impacchettato verso l’Andrea Costa che chiudeva il terzo periodo avanti di 19, un patrimonio di punti recuperato da una Mestre che di cuore al PalaRuggi ne ha invece dimostrato tantissimo, continuando a credere di portare a casa un successo anche quando tutto diceva che questa sarebbe stata un’altra trasferta con il viaggio di rientro con l’amaro in bocca. Invece nell’ultimo quarto è uscita una Gemini straordinaria, capace di segnare uno strabiliante 7/9 dall’arco ma soprattutto in grado di reggere mentalmente una partita che fino al 30’ sembrava poter regalare solo delusioni malgrado l’impegno gettato sul parquet.
Ciocca parte riproponendo Bocconcelli e Smajlagic come guardie, Mazzucchelli è la mente, Aromando e Lenti i lunghi. Il primo quarto comincia in salita per Mestre che dopo il canestro in apertura di Smajlagic subisce un 8-0 su cui pesa la fatica di Lenti e Aromando in fase conclusiva. Ciocca vede che le cose non girano e comincia a girare i protagonisti, Pellicano, Perin e Caversazio riavvicinano Mestre sul 16-13 ma Imola risponde subito con Crespi da sotto e poi graffia dall’arco dopo un errore da vicino canestro di Aromando, Aukstikalnis infatti da casa sua trova la bomba del 21-13, massimo vantaggio locale del periodo. La Gemini chiude il quarto trovando respiro con Aromando da vicino e poi, dopo il canestro di Corcelli che non traduce dalla lunetta un and one, infila una bomba con Sebastianelli che definisce il 23-18 di frazione. Nel secondo quarto i ritmi e la precisione calano su entrambi i fronti ma Mestre è sempre costretta ad inseguire. Martini sigla il +7 Imola con Aromando che trova spazio per replicare con una schiacciata delle sue. Imola comincia a viaggiare in lunetta gettando punti sanguinosi dai liberi, ancora Aukstikalnis da lontanissimo fa 29-20 dopo 1’30’’ con gara tutta in salita per la Gemini che dall’arco si rivela poco precisa fino alla bomba di Sebastianelli che, dopo 3’ fa 30-27. Da là si apre una fascia di partita in cui dominano le difese, la Gemini dietro lavora bene ma in attacco sciupa possessi, Corcelli in azione e Fazzi dai liberi spingono Imola nuovamente sul +7 (34-27), Smajlagic da 3 riavvicina Mestre in un momento delicato. La Gemini continua a tenere dietro ma a fallire in attacco, Sebastianelli viene punito con un tecnico ma, dopo il libero di Drocker, Crespi fa 0/2 con Gemini che annaspa ma non affonda, Sebastianelli fallisce una bomba aperta e Drocker, spietato all’andata quando l’Andrea Costa riuscì – per ora l’unica – ad espugnare il Taliercio, si fa sentire con un tiro pesante che rispedisce Imola avanti di 8 con 1’05’’ da giocare, secondi che fanno vedere un errore per parte di Smajlagic e Aukstikalnis con Aromando bravo a trovare un canestro dopo un rimbalzo offensivo.
Si torna in campo con la Gemini che vive un quarto da incubo, Smajlagic e Bocconcelli falliscono i primi 3 tiri aperti dalla lunga, sull’altro fronte invece Ranuzzi, Aukstikalnis e Fazzi dai liberi spingono l’Andrea Costa avanti in doppia cifra (43-32). Mestre insiste inutilmente da 3 con Caversazio, Smajlagic muove finalmente il punteggio conquistando il successivo rimbalzo offensivo, poca cosa perché malgrado la difesa forte della Gemini, Mestre spreca due possessi, prima non riuscendo a trovare il cotone con Aromando da sotto e poi perdendo palla con Smajlagic, errori che Fazzi punisce con un tiro da 3 che vale il 46-34 con gara che diventa sempre più in salita con 6’02’’ da giocare nel quarto. Per muovere ancora il tabellone mestrino serve un’invenzione di Caversazio che regala un cioccolatino a Smajlagic che riporta Mestre sul -10. Sembra finalmente un buon momento, Imola commette fallo in attacco e Pellicano in entrata fa 46-38, l’ultimo squarcio di sole prima del momentaneo diluvio. Fazzi infila infatti la bomba del +9, Perin risponde dalla media ma Imola replica con un rimbalzo offensivo che manda Ranuzzi a segnare una tripla che ha il sapore della gara che scappa di mano a Mestre (52-42). E’ il momento pi difficile della partita, Aromando tenta un tripla trovando solo ferro, Fazzi mette due liberi a cui risponde Pellicano con una preziosa entrata, ma Imola costruisce un nuovo 5-0 frutto di un tiro pesante e da un fallo e vale di Corcelli che però fallisce il libero (59-44 a 2’29’’). Ciocca prova ad affidarsi ai lunghi ma anche Lenti sbaglia in semigancio, Imola fallisce un canestro facile da sotto e Caversazio segna 2 liberi che tengono in vita Mestre che però subisce un’altra bomba dall’altro killer dell’andata, Marangoni (62-46). Nell’ultimo minuto del periodo l’Andrea Costa subisce 2 punti da Smajlagic prima di colpire ancora con Corcelli prima da 2 e poi da 3 chiudendo un quarto che dice Andrea Costa 67 – Gemini 48, frutto di uno 0/7 da 3 mestrino ed un devastante 6/8 dall’arco dei padroni di casa.
Il basket però è uno sport che non perdona se cali il ritmo, capace di regalare sorprese e delusioni quando ormai credi che il risultato sia acquisito; la Gemini ha il pregio di continuare a crederci anche quando ormai la gara sembra già in ghiaccio. Pellicano apre l’ultimo quarto con una tripla, Imola sembra però non curarsene e replica subito con il solito Corcelli dall’arco. Mestre sbaglia il successivo possesso ma è poi è brava in difesa a stoppare Corcelli, Smajlagic allora ne mette 2 con l’Andrea Costa che comincia ad incepparsi con un fallo in attacco sulla possibile nuova replica. Smajlagic invece non perdona e ne mette altri 2, Martini sbaglia da sotto sull’altro fronte e Bocconcelli piazza un’altra tripla che vale il 70-58. L’obiettivo è ancora lontano ma all’orizzonte si vede qualcosa. Marangoni spara una tripla che sbatte sul ferro, Mestre ragiona e libera Sebastianelli un attimo troppo tardi, bomba a bersaglio ma palla partita dalle mani oltre il limite 24’’ e canestro annullato con conseguenti imprecazioni di Ciocca e di tutto il popolo mestrino, sembra il segnale dell’ennesima trasferta no. Invece Mestre è granitica mentalmente, pallone recuperato e finalizzazione di Caversazio in sottomano per il 70-60 con 6’33’’ alla sirena, ovvero dai che forse ce la giochiamo. Aukstikalnis cerca di inventarsi qualcosa senza successo, Imola non gioca più di squadra, Caversazio prova la tripla senza fortuna, Aromando cattura anche il rimbalzo offensivo ma non riesce a segnare, Ranuzzi spreca dall’altra parte, anche Mestre però si complica la vita e sciupa così due palloni consecutivi per il possibile -8. Fazzi da 3 risveglia Imola che, con metà quarto da giocare, torna così sul +13 (73-60), sembra finita ma non per Bocconcelli che risponde subito presente dall’arco mettendo un’altra tripla che si rivelerà decisiva. Mestre deve fare fallo, Aukstikalnis mette due liberi (75-63), Caversazio penetra e fa -10. La Gemini continua a crederci e ruba un pallone prezioso, anche Imola esaurisce il bonus ma Caversazio ancora da 3 sbatte sul ferro, la Gemini deve difendere forte e Pellicano paga dazio: 5° fallo con 3’08’’ da giocare, entra capitan Mazzucchelli, sarà l’eroe di serata, ovvero stavolta anche il dio del basket si è ricordato di noi. Corcelli va in lunetta ma produce un sanguinoso 0/2 e sull’azione successiva un rimbalzo offensivo di Aromando si trasforma nel -8. Imola comincia a tremare, palla persa e bomba pesantissima di Smajlagic (75-70) con 2’20’’ da giocare, ovvero partita davvero riaperta e inerzia tutta dalla parte di Mestre. Il PalaRuggi comincia a vedere le streghe, Ranuzzi da sotto sbaglia, Bocconcelli dall’altra parte mette un’altra tripla colossale con 100’’ da giocare. L’Andrea Costa cerca punti dai suoi lunghi, Crespi appoggia a tabellone il canestro del 77-73, Smajlagic subisce fallo e ai liberi è gelido, ancora -2 in un amen. Imola attacca, l’ordine è di fare fallo su Crespi che non trova nel tiro libero il suo massimo, Aromando esegue ma per gli arbitri è antisportivo, sembra la solita beffa con 1’12’’ da giocare. Crespi invece regala a Mestre uno 0/2, palla di nuovo a Imola, Mazzucchelli fa un fallo stavolta “normale” ancora su Crespi che dai liberi ne mette 1 su 2, ovvero 78-75. Mestre attacca, capitan Mazzucchelli, 0 punti fino a là dimostra tutto il suo carattere: Smajlagic attira la difesa e scarica al capitano la palla della bomba del pareggio, 78-78 a 49’’, il primo dopo il 2-2 di avvio match. Imola ci riprova ma ormai la Gemini sente di potercela fare, ancora fallo su Crespi e nuovo 1/2 del lungo di casa dalla lunetta. Mestre ha il pallone del sorpasso con 37’’ da giocare, sembra un sogno dopo quello che è successo nel terzo quarto, Mestre gira palla e ancora Mazzucchelli mette la bomba della gloria, 79-81 per la Gemini a 19’’, l’incubo vissuto da Mestre a Vicenza – Gemini sempre avanti tranne negli ultimi secondi – si concretizza per l’Andrea Costa. La Gemini per gioire però deve non subire canestro, Imola si affida a Aukstikalnis che trova anche un tiro frontale che però si stampa sul ferro, a rimbalzo è bagarre, Imola ci prova anche con Corcelli che però tira cortissimo, esplode la gioia della Gemini che porta a casa una vittoria fondamentale per la classifica – settimo posto e +6 sull’ultimo posto playout dove stazionano Padova e Ravenna che hanno contro Mestre anche una peggior differenza canestri – ma che è ancora più importante per il morale, perché sfata il tabù delle trasferte nel modo più assurdo e più complicato, ma anche nel modo più emozionante per il tifo mestrino, dimostrando quel carattere e quella voglia di lottare che è il diktat assoluto per i fedeli biancorossi, capaci di non abbandonare mai la squadra qualsiasi cosa sia capitata negli ultimi decenni.
Sabato al Taliercio arriva la capolista Ruvo di Puglia che si presenterà con il dente avvelenato dalla sconfitta interna contro la propria diretta inseguitrice Roseto; vincere sarà quasi impossibile ma l’ottimismo di casa Gemini è in forte crescita dopo una striscia di 3 vittorie consecutive, sapore mai gustato in questa stagione e arricchito, ce ne fosse stato bisogno, dall’emozione di averlo conquistato con questa indimenticabile rimonta sul campo dell’Andrea Costa.