Vigilia di campionato per il Vega Mestre, pronto ad ospitare nel turno infrasettimanale la Corona Platina Piadena (palla a due ore 21, PalaVega). Una sfida che porrà di fronte due squadre appaiate a quota 16 in graduatoria, in quel limbo tra playoff, salvezza diretta e playout che aumenta il peso specifico di ogni partita. In questo genere di match l’esperienza spesso risulta decisiva, motivo per cui abbiamo dato la parola al faro dei Grifoni sul parquet: sarà dunque Mauro Pinton a presentare la 19° giornata di serie B Old Wild West.
Il ko maturato a Bernareggio ha interrotto la serie di 5 vittorie di fila, tuttavia Mestre ha offerto un’ottima prova giocandosela alla parti nella tana della capolista. Soddisfatti della vostra prestazione?
“Sono arrabbiato nero, altro ché, e lo stesso posso dire per i miei compagni- spiega con onestà e senza giri di parole il numero 13 biancorosso- Capisco che la società ed i tifosi, vedendo il cambio di passo rispetto ad inizio campionato, apprezzino e siano contenti di aver tenuto testa a Bernareggio, però io e la squadra proviamo sensazioni diverse. Ero convinto portassimo a casa il successo, brucia non aver sfruttato l’occasione di battere la capolista”.
Cosa è mancato per centrare il colpo corsaro in terra brianzola?
“Forse abbiamo pagato un po’ di stanchezza nel finale, peccando in lucidità. Bernareggio da parte sua ha confermato perché occupa il primo posto: sono gli unici a tenere un’intensità di gioco molto alta per tutto l’arco del match, l’avevano dimostrato pure all’andata quando ci superarono al supplementare”.
Domani, invece, affronterete Piadena, sul cui parquet scese in campo la peggior versione di Mestre nell’ottobre scorso.
“Di certo è stata la nostra partita più brutta, non ci fu niente da salvare. Per cui, oltre alla rabbia per la sconfitta di sabato a Bernareggio, a tutti noi è rimasta pure quella del girone d’andata con Piadena. Una rabbia che andrà messa sul campo per fare nostra la partita”.
Ad ottobre le tue condizioni non erano ottimali; come stai ora?
“Proprio il match di Piadena fu quello in cui con ogni probabilità stavo peggio; l’infortunio alla caviglia occorso al debutto ancora si faceva sentire ed ero ben lontano dalla migliore condizione. Ora va decisamente meglio”.
La finestra di mercato invernale ha portato qualche modifica al roster. Come si sta inserendo il nuovo acquisto Daniel Perez?
“Si tratta di un ragazzo tranquillo e socievole, è facile andare d’accordo con lui. Sta dimostrando grande intelligenza, perché si sta inserendo senza voler strafare; sta capendo cosa ci serve in campo e prova a dare il suo contributo evitando di stravolgere quelle che sono le nostre caratteristiche”.
Indubbiamente il Vega Mestre è cresciuto esponenzialmente in questi mesi; sotto quale aspetto la squadra è maturata maggiormente e in cosa si può ancora migliorare?
“L’aspetto più importante sotto il quale siamo cresciuti è la mentalità e ciò si denota negli allenamenti e nel gioco. In partita, ad esempio, riusciamo ora a leggere nel modo giusto le situazioni, i momenti, senza farci travolgere dagli eventi ma, anzi, facendoli pendere dalla nostra parte. Sotto questo punto di vista si è trattato di un salto di qualità clamoroso. Ciò si riflette anche nel lavoro che vogliamo portare avanti: non c’è un solo aspetto sotto il quale migliorare, tuttavia vi sono ancora numerosi dettagli da limare e migliorare, grazie appunto a quella mentalità che adesso è diventata un nostro punto di forza. Abbiamo intrapreso la strada giusta e non vogliamo abbandonarla”.