Con lo sguardo al debutto di domenica in SuperCoppa “Centenario” al PalaVega contro Cividale, il Vega Mestre continua la marcia di avvicinamento al primo match ufficiale della stagione con l’amichevole di domani tra le mura amiche contro la Pallacanestro Vicenza (palla a due ore 20), formazione che i Grifoni troveranno come avversario nella prossima serie B 2020/21. In occasione del test contro i berici, abbiamo scelto come protagonista della consueta intervista della vigilia uno dei nuovi acquisti biancorossi, Alessandro Spatti.
Ciao Alessandro e benvenuto a Mestre! Come ti stai ambientando?
“Ormai è passato più di un mese e mezzo e posso dire che mi trovo benissimo con il gruppo, la società, lo staff e l’ambiente mestrino. Per quanto riguarda l’amalgama sul parquet, credo che la squadra stia crescendo settimana dopo settimana. In amichevole, a parte la prima uscita con Udine, abbiamo affrontato solo compagini di C Gold e talvolta abbiamo faticato, però tutto ciò lo ritengo normale nel processo di maturazione. L’intensità e la voglia palesate sono un buon segnale per il futuro e sappiamo quali sono gli aspetti in cui dobbiamo lavorare per migliorare”
Domani con Vicenza sarà l’ultimo appuntamento in cui non ci saranno punti in palio, poi da domenica si comincia a “fare sul serio” con il primo match di SuperCoppa “Centenario” contro Cividale.
“Sappiamo che, da domenica, i punti inizieranno a contare davvero e vogliamo arrivare il più pronti possibile. In quest’ottica la sfida di domani con Vicenza potrà essere un buon indicatore; affrontiamo una squadra che troveremo di fronte anche in campionato e potremo vedere con maggiore precisione a che punto siamo nella costruzione della nostra identità”.
Rispetto agli allenatori avuti in passato, c’è qualcosa di diverso nelle richieste di coach Volpato per il tuo ruolo?
“Abbastanza perché, diversamente da altri allenatori, coach Volpato coinvolge parecchio i lunghi nella costruzione del gioco. Ciò mi dà modo di toccare maggiormente palla e di questo sono davvero contento. Il sistema è particolare e quindi sono consapevole di avere ancora molto da imparare per sentirmi completamente a mio agio; tuttavia, sono convinto che quando tutti noi ci integreremo all’interno di questo sistema, potremo sviluppare un ottimo basket”.