La settimana biancorossa è stata contraddistinta da una bellissima notizia, ossia il ritorno sul parquet del capitano Gabriele Salvato dopo la positività al Covid-19 che lo ha obbligato a casa per quasi un mese. Per quanto sia ancora incerto il suo utilizzo nel prossimo turno di campionato, il suo rientro in campo è l’occasione migliore per intervistarlo nel consueto spazio prepartita, quando manca sempre meno al match di domenica (PalaVega, ore 18) contro la Virtus Padova, oltretutto ex squadra del nostro capitano prima di approdare a Mestre.
Ciao Gabriele e bentornato, sai che tutto l’ambiente del Vega Mestre è entusiasta per il tuo ritorno. Prima di tutto, come stai e come è stato questo difficile periodo?
“Il 18 dicembre, pochi giorni prima del match contro Cividale, ho avuto notizia della mia positività al tampone. Non ho avuto grossi sintomi, solo un po’ di alterazione ma fortunatamente non ci sono state complicazioni. Purtroppo, la positività è durata a lungo, tre settimane e mezzo a conti fatti; l’ultimo tampone, tuttavia, ha riscontrato la mia negatività e ciò mi ha permesso, solo dopo aver svolto nuovamente la visita medica, di tornare mercoledì ad allenarmi in palestra. Fisicamente, tutto sommato sto bene, ma certo una reclusione di quasi un mese tra le mura domestiche si sente. In questi giorni mi sono allenato con il preparatore in maniera separata rispetto ai miei compagni e ho svolto qualcosa a livello didattico con coach Volpato, diciamo che un po’ alla volta sto riprendendo i movimenti basilari per tornare al meglio”.
Domenica si torna in campo per affrontare la Virtus Padova, tua ex squadra. Incontrerai probabilmente molte facce note del team neroverde, indicato alla vigilia del campionato come una delle formazioni maggiormente accreditate.
“In tutti i 5 anni alla Virtus al mio fianco c’era Schiavon, tutt’ora punto fermo di Padova, così come conosco bene coach Rubini e molti altri. Tra le fila neroverdi c’è anche Nicolò Pellicano, a cui ho fatto da allenatore quando militava nelle giovanili di Roncaglia, sarà bello e particolare affrontarlo. In queste prima parte di campionato si sta vedendo come certe previsioni dell’estate fossero vere fino a un certo punto: anche le squadre meno quotate si stanno dimostrando all’altezza e viceversa, basti vedere Senigallia la scorsa settimana contro Sanve. La Virtus rimane comunque una compagine esperta e preparata, con dei buoni giovani nel roster: dovremo prepararci al meglio per affrontarla”
Nonostante gli ultimi due ko, il bottino dei primi sei turni recita tre successi e altrettante sconfitte, ruolino di marcia più che in linea con quelli che sono gli obiettivi stagionali. Preoccupato dall’apparente rallentamento delle ultime settimane?
“Si sapeva che durante la stagione possono venir fuori dei momenti di difficoltà, come è accaduto nelle due partite recenti, per cui è stato importante aver conquistato importanti successi all’inizio. Al mio ritorno, comunque, ho visto una squadra pronta a mettersi in discussione e ogni componente del gruppo l’ho trovato proattivo per raddrizzare il momento: questo è l’atteggiamento giusto per ripartire, ma non avevo dubbi sulle qualità dello spogliatoio”
In cosa deve ancora migliorare la squadra secondo te?
“Sicuramente l’aspetto difensivo e, su entrambi i lati del campo, la presenza a rimbalzo. Insieme a questo, dobbiamo riprendere ad incidere maggiormente nella transizione, per cui velocità e aggressività che sono stati e devono continuare ad essere i capisaldi su cui basarci, soprattutto nelle difficoltà”
Sarà possibile vederti domani sul parquet?
“Vedremo come vanno questi giorni di allenamento prima della partita. Da parte mia è scontato dire che mi piacerebbe essere convocato, fosse anche per passare gli asciugamani e dare la mia spinta; ancora meglio se dovessi dare il mio piccolo contributo in campo, anche con un minutaggio ovviamente ridotto data la mia prolungata assenza. Sarà il coach a decidere se potrò essere d’aiuto alle esigenze della squadra, che vengono sempre prima di tutto”.