Per Davide Bovo e Marco Lazzaro la sfida casalinga di domani al PalaVega, dove i Grifoni affronteranno la Virtus Padova Antenore Energia, avrà un sapore particolare, essendo entrambi ex giocatori della formazione patavina. Un’esperienza che li accomuna seppure in periodo diversi; tra i due, è Davide ad aver lasciato più recentemente la Virtus, salutando quest’estate Padova per prendere il sentiero biancorosso. A lui abbiamo dato la parola alla vigilia del match del Vega Mestre contro l’Antenore Energia, valido per il tredicesimo turno di serie B Old Wild West (palla a due ore 18).
In settimana te e Marco Lazzaro avete parlato della partita contro la vostra ex squadra?
“Certo, ci siamo confrontati, per entrambi sarà particolare. Per quanto mi riguarda, posso dire di aver vissuto con Padova una stagione super: siamo rimasti a lungo primi in classifica, abbiamo infilato un filotto di dieci successi consecutivi, ci siamo qualificati ai playoff. Mi sono trovato bene con tutti e inoltre domani avrà modo di rivedere tanti ex compagni, considerando che sono rimasti i vari Schiavon, Piazza, De Nicolao, Ferrari. Sarà bello provare a batterli”.
Non sarà tuttavia un’impresa facile, visto il ruolino di marcia (10 vittorie, 2 soli ko) e la corona di capolista con cui Padova arriverà a Mestre.
“La Virtus è una compagine completa. Il loro gioco parte dai due play Piazza e De Nicolao, che erano con me la scorsa stagione; per Padova, il loro apporto è fondamentale. Poi hanno un Michele Ferrari in forma devastante, capace di viaggiare a più di 15 punti e 8 rimbalzi di media; un giocatore che sa fare tutto e a cui non potremo concedere spazio. Hanno diversi elementi validi, lo sappiamo e abbiamo cercato di studiare al meglio le loro caratteristiche”.
Finora il campionato non ti ha riservato grandi gioie, tra la squadra che stenta e alcune tribune cui sei stato obbligato dopo l’arrivo di Castelli, stante la regola sui senior da poter mettere a referto.
“Di sicuro si tratta di un momento difficile, sia per la situazione in classifica della squadra, sia personalmente. In 20 anni che gioco a basket, è la prima volta che mi trovo costretto a stare fuori per scelta tecnica o tattica. L’innesto di Castelli è stato importante e se la società ha operato in tal senso, lo ha fatto esclusivamente per il bene del progetto. Ora sta a me cercare di far cambiare idea al coach, non conosco alternative a ciò; parlando si fa poco, è inutile disunirsi o demoralizzarsi, il posto in campo non lo ritrovo facendo polemiche o facce strane, ma solo con il lavoro e l’impegno quotidiano”.
In molti hanno apprezzato il tuo grande attaccamento, evidenziato dall’esultanza sincera e partecipe dopo il successo esterno a Lecco, dove comunque non hai giocato.
“La voglia di essere in campo è immensa, stare in tribuna non piace a nessuno e tantomeno al sottoscritto. Ciò non toglie che farò sempre e in ogni caso il tifo per i miei compagni e per la squadra, nel frattempo continuando a mostrare in allenamento un approccio duro e concentrato per convincere il coach a darmi maggiore spazio”.