Gemini Mestre   58

Raggisolaris Faenza  77

GEMINI MESTRE: Bizzotto ne, Galmarini 9, Mazzucchelli 10, Porcu ne, Lo Biondo ne, Contento 6, Brambilla, Sebastianelli 5, Reggiani, De Gregori ne, Aromando 18, Rubbini 10. All.: Ciocca.

RAGGISOLARIS FAENZA: Ndiaye ne, Poletti 12, Calbini 11, Vico 18, Naccari, Poggi 7, Tartaglia ne, Dincic 7, Garavini ne, Cavallero 12, Fragonara 10. All.: Garelli.

ARBITRI: Occhiuzzi e Purrone.

NOTE: parziali 14-15, 28-41, 46-60. Tiri liberi Gemini 4/6 – Raggisolaris Faenza 11/12, da 3 8/30 – 8/29, rimbalzi 35-36.

Gemini ancora impallata, passa Faenza.

Non finisce il periodo no di Mestre che contro Faenza non trova la strada del canestro – 23/65 complessivo – e si rivela ancora fragile contro un avversario che facendo il suo dovere è riuscito a passare al Taliercio. Mestre ci mette anche orgoglio ma oggettivamente in questo momento non riesce a tradurre sul parquet la propria buona volontà con la squadra che sta diventando un rebus anche oltre le assenze di Lo Biondo – fuori per frattura al pollice – e Reggiani reduce dal colpo al polso patito a San Vendemiano. Troppo pesante forse il passivo finale – la Gemini in realtà è sempre stata in partita fino a 3’ dalla sirena – il punto è che ancora una volta la squadra ha subito dei break a cui non ha saputo reagire dando una sensazione di impotenza che resta difficile da digerire per tifoseria, dirigenza e staff tecnico.

Capire quale sia la strada per uscire da questo vicolo cieco in questo momento appare davvero complicato anche perché non c’è tempo per lavorare, non è però nel DNA del Basket Mestre subire passivamente ciò che accade, quindi i prossimi saranno giorni di valutazione di ogni singolo fattore che fino a qui ha portato a questa crisi di risultati inimmaginabile fino a qualche settimana fa. Certo pesa molto dover scrivere che in questo momento le speranze di fare un campionato di spessore – se non di vertice almeno di alto livello – sembrano sfumate ma è certo che il “progetto Mestre” che coinvolge la società, il main sponsor Gemini e tutto il Consorzio non a caso chiamato proprio Progetto Mestre non si fermerà ora, anche se il momento è purtroppo nero. Quell’orizzonte che oggi appare irraggiungibile, domani, con i giusti correttivi potrebbe tornare più consono alle ambizioni di un ambiente che è sempre cresciuto e che continuerà a farlo, soprattutto in un campionato che pare tracciato di alti e bassi anche in altri lidi, sperando magari che questo periodo possa passare al più presto e che la Gemini Mestre possa tornare con il vento in poppa, per lei e per i suoi incrollabili tifosi.

Passando alla cronaca c’è da raccontare di una Gemini che ha tentato di fare la sua parte con un buon primo quarto in cui la squadra trascinata da 7 punti di Mazzucchelli e 5 di Sebastianelli ha tenuto il campo finendo il periodo sotto di 1 solo punto ma soprattutto dando l’impressione di potersela giocare fino alla sirena, sensazione poi lentamente svanita nel secondo periodo quando Faenza ha piazzato quel break che oggi questa Gemini non sa sopportare. Fragonara infila infatti una bomba e, dopo una palla persa di Reggiani trova in contropiede un fallo e vale che porta al 19-25, parziale ulteriormente arrotondato da una bomba di Dincic dopo che Sebastianelli generosamente ci aveva provato da 3 dall’altra parte. Sotto di 9 Mestre si affida a Contento che però ha le polveri bagnate e prende solo ferro, Cavallero incrementa ancora il parziale che diventa 19-31 in un amen. Là Mestre ci prova d’orgoglio, Rubbini, Aromando e Galmarini valorizzano il lavoro difensivo con Mestre che rientra sotto di 6 ma successivamente una nuova serie di attacchi infruttuosi permette a Faenza di ripartire con Poletti che dall’arco mette il 25-39 con 50’’ alla pausa lunga.

Servirebbe un terzo quarto da leoni ma le bombe di Aromando e Contento si traducono in occasioni perse, con i primi 5 attacchi mestrini tutti a vuoti, così Faenza senza strafare allunga con Calbini che da 3 e poi in contropiede fissa uno sconfortante +20 per gli ospiti a cavallo di metà periodo. Da quel parziale Mestre tutta di volontà personale più che di coralità si rialza ancora finendo il periodo sotto di 14 dando un filo di speranza. Galmarini da sotto e Rubbini dall’arco riportano Mestre sotto di 9, Conte in entrata fa anche -7 (53-60), l’illusione si fa quasi concreta possibilità ma una nuova serie di palloni gestiti male permette a Faenza di ripartire grazie a Vico, Dincic e soprattutto Poletti che sotto canestro spegne le ultime possibilità dell’impresa mestrina.

Il momento è questo, la partita è persa ma il sogno deve continuare.