Gemini Mestre 62

Paffoni Fulgor Omegna 75

GEMINI MESTRE: Bizzotto ne, Galmarini 16, Mazzucchelli 11, Porcu ne, Lo Biondo 3, Contento 9, Brambilla 4, Sebastianelli 2, Reggiani, Kazadi ne, Aromando 9, Rubbini 8. All.: Ferrari.

PAFFONI OMEGNA: Bellarosa ne, Paolin 3, Maruca 7, Ferraro 4, Corgnati 12, Belanzoni 15, Stepanovic 12, Tambwe, Misters 16, Terenzi 6. All.: Eliantonio.

ARBITRI: Manco di Napolie  Leggiero di Salerno.

NOTE: parziali 16-24, 32-42, 45-58. Tiri liberi Gemini 12/15, Paffoni 15/25, da 3 6/31 – 10/26, rimbalzi 43-35.

La Gemini non decolla contro Omegna.

Dopo due successi consecutivi Mestre si ferma al Taliercio contro Omegna, segno che la malattia che ha colpito la squadra soprattutto in fase offensiva non è guarita nemmeno affidando la panchina a coach Ferrari che da qui in avanti avrà molto da lavorare sul piano tattico e psicologico per far tornare i “nomi” che compongono la squadra alle aspettative di tifosi e società. Pesa infatti sul risultato finale soprattutto la scarsa vena offensiva, Mestre tira infatti 67 volte a canestro, ben 13 volte in più dei propri avversari ma lo fa senza precisione, emblematico il 6/31 dall’arco con una quantità di tiri aperti troppo elevata per giustificare una percentuale così sotto le attese. E se non fai canestro poi diventa difficile portare a casa le partite, un ragionamento semplice quanto risoluto che conduce poi ad una conclusione che non può avere che il risultato della sconfitta. La Gemini visto contro Omegna si impegna anche sul piano difensivo, resta però il fatto che se davanti hai troppi periodi opachi, poi alla fine fai fatica a portare a casa il risultato, un concetto che la squadra dovrà fare proprio in fretta se vuole raggiungere una posizione di classifica più consona ai nomi che compongono la squadra e alla passione dei tifosi.

Coach Ferrari parte Rubbini e Contento piccoli, Aromando, Galmarini e Brambilla sotto canestro, l’avvio di gara sembra positivo con Mestre arcigna in difesa ma anche poco lucida davanti dove il solo Galmarini convince, al 5’ Omegna senza strafare è avanti di 7 con l’unica pecca di essere carica di falli e proprio dalla lunetta la Gemini trova un po’ di ossigeno per tentare di riavvicinarsi, obiettivo che comunque sfuma con primo quarto già tutto in salita e ospiti avanti di 8 dopo 10’ e uno 0/6 da 3 che lascia presagire che la serata non sarà delle migliori. Ferrari tenta di rimescolare le carte ma la musica non cambia perché davanti si sbagliano anche canestri già fatti con Aromando imbrigliato e tiro da fuori che resta un enigma. L’ex di turno Stepanovic invece trova una tripla che vale il momentaneo 26-42, solo in chiusura di quarto un instancabile Mazzucchelli infila due triple che ridanno speranza, con ritorno negli spogliatoi con Gemini sotto di 10. L’avvio di terzo periodo fa credere nella svolta: una tripla di Brambilla e due iniziative di Rubbini portano Mestre a contatto – 41-45 dopo 2’29’’ – e la piacevole sensazione che la luna nera sia passata, invece proprio là Mestre sbaglia tre palloni anche facili per arrivare a contatto e così Omegna lentamente scappa via di nuovo, sorretta ma una maggiore lucidità e subendo falli che conducono in lunetta, trovando da Stepanovic dai liberi e Maruca – tripla – i punti scacciapaura. Nell’ultimo periodo di fatto non c’è storia perché due bombe di Misters e Corgnati spingono Omega sul +17 (50-67) a meno di 7’ dalla sirena e, purtroppo, la Gemini di questi tempi non sembra capace di miracoli. 

Martedì intanto nella Torre di Piazza Ferretto partirà la mostra sulla storia del Basket Mestre – da martedì a sabato entrata libera dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 19.30, domenica stessi orari ma solo al mattino fino al 28 dicembre – una storia che tutti, società e tifosi, vogliono continuare a scrivere con nuove pagine di gioia. Chissà possa essere una ventata di aria fresca su un momento no da superare in fretta.