Al contrario di altre settimane, vi sono stati pochi dubbi in questo sabato di gennaio nel decidere chi “disturbare” nella consueta chiacchierata alla vigilia dell’impegno di campionato. Il fresco approdo al Vega Mestre di Daniel Perez, infatti, offre l’assist ideale per svolgere l’intervista pre-partita proprio con il neo Grifone, subito pronto e disponibile nel rispondere alle prime domande nella sua nuova avventura biancorossa a poco più di 24 ore dall’inizio della sfida casalinga contro l’Omnia Basket Pavia, valida per la 17° giornata di serie B Old Wild West.
Innanzitutto, benvenuto Daniel! La prima domanda non può non riguardare le ragioni che ti hanno spinto ad accettare la corte del Vega Mestre.
“Sono tanti gli aspetti che mi hanno convinto. I miei nuovi compagni sono stati bravi a rimettersi in carreggiata dopo il difficoltoso avvio e ci sono riusciti ottimamente, dando una bella dimostrazione di carattere a tutti; la voglia di seguire ed aiutare il loro percorso è stato uno dei fattori che più ha influito sulla mia scelta”.
Dopo Capo d’Orlando- dove ha passato i primi sei mesi della stagione- arrivi a Mestre, due piazze di grande tradizione cestistica; ciò ha influito nelle tue scelte?
“So di essere approdato in un club con una storia importante, tuttavia più della tradizione e del passato, conta il progetto e qui a Mestre c’è una società ambiziosa con un bel piano per il futuro”.
Prima che i nuovi tifosi ti vedano all’opera, come ti descriveresti da un punto di vista cestistico?
“Sono una guardia che, messa nella condizione giusta, può attaccare il ferro come tirare da fuori e mi piace molto creare e fornire assist per mettere in ritmo i miei compagni. In fase difensiva, posso marcare il play o la guardia avversaria e cerco di farlo mettendo la massima pressione possibile”.
Nonostante i soli 23 anni ancora da compiere, la tua carriera ti ha portato in diverse parti d’Italia. Cosa ti rimane delle precedenti esperienze?
“Tanto, perché ho cercato di imparare sempre qualcosa. Questo è già il mio settimo campionato di serie B, sono partito da Rimini e sono passato per Scafati, Omegna, Desio, Milano, Capo d’Orlando. Desio è stata la miglior annata dal punto di vista realizzativo (oltre 15 punti di media, nda), ma le emozioni e la soddisfazione maggiori le ho provate lo scorso anno con la promozione in A2 ottenuta con Milano”.
Hai scelto il numero 25: c’è qualche motivazione dietro tale scelta?
“Nessun motivo particolare, sono legato al numero 4, tuttavia era già occupato e non mi pareva certo giusto chiederlo ad un mio compagno già nel roster da inizio stagione”.
A proposito di nuovi compagni, come è stato il primo approccio con loro e con coach Volpato?
“Oggettivamente c’è stato poco tempo per conoscerli, ho svolto giovedì il primo allenamento. Conosco Lazzaro e Malbasa per averci giocato contro, oltre a Mauro Pinton; a lui mi legano i ricordi di quando facevo ancora minibasket a Rimini. Mauro vestiva quella maglia e io lo guardavo giocare. Avrò modo nelle prossime settimane di conoscere più approfonditamente tutti i nuovi compagni. Per quanto riguarda il coach, posso dire che mi piace il gioco che propone, all’interno del quale ciascuno viene coinvolto e si studiano molte soluzioni diverse”
Hai già avuto modo di conoscere alcuni tifosi di Mestre e..?
“Mi hanno accolto molto bene, è bello sentirsi accettati e ricevere questo calore sin da subito”.
Arrivi dal girone A, tuttavia conosci bene anche il raggruppamento B in cui hai giocato con Desio e Milano.
“Sono due gironi molto differenti tra loro: nel raggruppamento A vi sono tre squadre che comandano, difficile perdano punti se non negli scontri diretti. Il girone B è più equilibrato, devi stare attento ogni partita e non puoi distrarti. Conosco molti campi e molte avversarie, spero possa tornare utile”.
Cosa puoi dire quindi riguardo l’Omnia Basket Pavia, avversario di domani del Vega Mestre?
“Sono una compagine con parecchi punti di forza, costruita bene per ambire a traguardi prestigiosi, non solo sulla carta come si capisce guardando la loro classifica. Venucci è forse il loro giocatore più temibile, ma sbaglieremmo se ci concentrassimo esclusivamente su di lui”.