Dopo un KO inaspettato, e appena prima di una trasferta impegnativa, serve mantenere lucidità e razionalità, qualità necessarie per analizzare quanto andato storto e riorganizzare le energie psicofisiche in vista della prossima difficile sfida. Ecco perché, a poche ore dal match esterno del Vega Mestre sul parquet della Tramarossa Vicenza valido per la sesta giornata di serie B Old Wild West (palla a due domenica 10 gennaio ore 18:00), abbiamo dato la parola a Niccolò Rinaldi, uno che conosce al meglio la categoria (sette campionati in serie B per il ventisettenne biancorosso) e dall’alto della sua esperienza può indicare la via del pronto riscatto.
Ciao Niccolò e ben ritrovato in questo spazio dedicato alle interviste. Nelle prime 4 giornate il Vega Mestre si era espresso su livelli più che buoni, mentre nel ko di mercoledì a Padova la squadra sembra aver fatto un passo indietro. Come analizzi questa differenza di prestazioni?
“Come è stato sottolineato, nelle precedenti uscite abbiamo giocato bene e non solo per i risultati ottenuti, dato che pure contro San Vendemiano, pur perdendo, abbiamo disputato una buona prova. Prima della sosta natalizia siamo riusciti a battere Cividale al termine di una gara super e, fosse dipeso da noi, non ci saremmo fermati per la pausa. Forse questo ha interrotto il nostro ritmo: a Padova ci siamo presentati al cospetto di una formazione molto carica e che alla fine ha dimostrato maggiore voglia di vincere rispetto a noi, soprattutto nell’ultimo quarto. Con un buon terzo periodo ci siamo illusi, pensavamo di aver preso in mano la partita e di poterla condurre in porto, magari sfruttando un loro calo fisico, invece nell’ultimo quarto è accaduto esattamente il contrario. In attacco abbiamo smesso di giocare di squadra, favorendo Padova che, al di là del risultato, a me ha dato l’impressione di essere una compagine di buon livello”.
Di ottimo livello sicuramente è Vicenza, in testa alla graduatoria da inizio campionato: una buona occasione per tornare alle prestazioni a cui ci avete abituato, concordi?
“Sì, poter tornare subito in campo a distanza di pochi giorni per noi è una fortuna, ci dà modo di non rimuginare troppo sullo stop con Padova fornendoci l’opportunità per il riscatto. Quella berica è una formazione davvero ben allenata da coach Ciocca, stanno disputando un ottimo campionato e saranno di sicuro un avversario fastidioso da affrontare. Penso sarà una gara divertente da ammirare, in cui noi dovremo rimanere concentrati per tutti i 40 minuti”.
Dopo queste prime 5 giornate, quali sono gli aspetti positivi e quelli ancora migliorabili per Mestre, a tuo avviso?
“Di buono c’è il gioco di squadra, la circolazione di palla e la tenuta difensiva, spesso uscita, ad eccezione del match contro Padova, nell’ultimo quarto e capace di fruttarci le tre vittorie sin qui ottenute. Per quanto concerne gli aspetti da migliorare, direi che dobbiamo evitare certi blackout e pensare a mente lucida anche nei momenti di difficoltà, senza dimenticare poi che concediamo troppi rimbalzi, a cominciare dal sottoscritto. Dobbiamo far sentire maggiormente la nostra presenza sotto canestro pure con gli esterni, crescendo anche nei movimenti senza palla ad iniziare da tagliafuori e difesa sul lato debole. L’unica strada che conosco per migliorare è l’allenamento, quindi dobbiamo proseguire a lavorare con intensità durante la settimana”.
I tifosi del Basket Mestre hanno finora visto la miglior versione di Rinaldi?
“Certo che no: sono molto critico con me stesso anche segnassi 50 punti, a maggior ragione lo sono ora! Non credo neppure di essere tra i migliori della squadra sinora, so di dover crescere in particolare in difesa; tuttavia non mi mancano gli stimoli e spero di far presto vedere la miglior versione di me”.
Dopo 5 mesi in biancorosso, cosa ti ha colpito maggiormente fin qui della tua esperienza mestrina?
“Sicuramente l’unità del gruppo. In estate siamo arrivati in quattro e ci siamo tutti inseriti molto bene grazie ad uno spogliatoio composto da ottimi ragazzi. Non c’è alcuna superstar e lo si è visto anche nei successi conquistati, che sono stati sempre successi di squadra. Ecco, penso sia questo l’aspetto migliore sin qui della mia esperienza a Mestre e questa unione di intenti all’interno del gruppo dobbiamo continuare a farla vedere sul campo”.