Caratteristico accento romano e un grande entusiasmo: sono queste le principali caratteristiche che balzano subito all’attenzione dialogando con Stefano Spizzichini, arrivato al Vega Mestre da pochi giorni e chiamato ad alzare il tasso tecnico e d’esperienza della compagine biancorossa. Dopo la conferenza stampa di presentazione di martedì scorso, abbiamo voluto dedicare a lui il consueto spazio dell’intervista pre-partita, occasione d’oro per conoscere più approfonditamente il nuovo Grifone a poche ore dalla sfida esterna sul campo della Rucker San Vendemiano (palla a due sabato alla 18.30) valida per la decima giornata di serie B Old Wild West.
Ancora una volta, ben arrivato Stefano! La prima domanda riguarda una curiosità: come mai ha scelto la maglia numero 34?
“All’inizio ho sempre indossato la 21, un numero che con il passare degli anni mi sono accorto essere divenuto un po’ troppo di moda. Mi sono quindi buttato su un numero maggiormente atipico come il 34: più facile trovarlo libero una volta arrivato in una nuova squadra”.
Passiamo ora al campo: come stanno procedendo le prime giornate con i nuovi compagni?
“Molto ma molto bene, mi sono subito sentito a mio agio. Il gruppo è formato da ragazzi con una grande attitudine al lavoro, si vede che ogni giorno ci mettono tutto l’impegno che hanno in ciò che fanno e questo mi piace, mi agevola anche ad entrare nei meccanismi. La stessa ottima impressione l’ho avuta da coach Volpato, un allenatore attento ai dettagli e che richiede la massima intensità. Tutto ciò mi è utile per entrare nella giusta mentalità per esser pronto alla prova del campo”.
Nei tuoi primi allenamenti, vi siete già concentrati su San Vendemiano, prossimo avversario del Vega?
“Sanve la studieremo principalmente nell’ultimo allenamento; in questi giorni credo che il coach abbia voluto concentrarsi maggiormente sulla conoscenza reciproca tra me e i nuovi compagni, importantissima per integrarsi al meglio sul parquet”.
A proposito dei nuovi compagni, conoscevi già qualcuno?
“Sì, avevo avuto modo negli anni scorsi di affrontare Pinton e Spatti da avversari, giocatori con esperienza e qualità”.
Sei già riuscito a prendere confidenza con la città di Mestre?
“La società mi ha messo a disposizione una casa in zona centrale, ne ho approfittato in questi giorni per fare un giro a piedi e devo dire che ne sono rimasto piacevolmente impressionato. Fare una passeggiata, oltretutto, è l’unico modo per non stare chiuso in casa ad annoiarsi, il solo inconveniente è il clima freddo a cui non ero più abituato”.
E oltre alla città, immaginiamo tu abbia conosciuto anche ai tifosi…
“Certo che sì e devo dire che mi ha fatto un enorme piacere vedere alcuni tifosi presenti il giorno della presentazione, alcuni dei quali per venirmi a conoscere si erano presi un’ora di permesso dal lavoro. Ovviamente ho conosciuto Davide e la sua trattoria, mi ha fatto subito sentire parte di questo ambiente. Inoltre ho ricevuto in vari modi numerosi messaggi da parte dei tifosi mestrini, non potevo chiedere di più dall’accoglienza del mio nuovo pubblico”.
Domani dovrebbe già scattare l’ora del tuo esordio con la casacca del Vega Mestre. Cosa ti aspetti?
“Sono molto concentrato su quello che devo fare personalmente e su quanto dobbiamo esprimere come squadra. Essendo la prima partita con la nuova squadra, dovrò essere bravo a rimanere sul pezzo, ordinato e concentrato su ogni singolo aspetto del gioco e su quanto mi chiede l’allenatore. Dopo questi giorni di lavoro insieme, l’idea che mi sono fatto è che questa sia una bella squadra, che può cavarsela a giocarsela alla pari con tutti come hanno dimostrato fin qui i risultati. Forse le ultime sconfitte hanno un po’ diminuito l’attitudine positiva, ma è normale; credo però basti davvero poco per riprendere a camminare in classifica e, in vista del mio debutto, quello a cui penso è come essere utile per ritornare ai buoni risultati delle prime partite”.