Da anni è il fotografo ufficiale del Vega Mestre, ricercato dai siti specializzati e dai quotidiani locali per i suoi scatti delle partite biancorosse; una delle sue immagini, tra l’altro, è stata recentemente nominata “Pic of the week” dalla stessa LNP, riconoscimento che certifica il suo ottimo operato. Stiamo ovviamente parlando di Walter Dabalà, colui il quale sta dietro alla macchina fotografica per immortalare le gesta dei Grifoni e occhio privilegiato riguardo quanto accade sul parquet; abbiamo deciso di presentare con lui il turno infrasettimanale di mercoledì sera, che vedrà la truppa di coach Coen alla caccia di due punti pesantissimi nella corsa salvezza sul parquet della Sutor Montegranaro (palla a due ore 18:00).

Ciao Walter e ben trovato in questo consueto spazio prepartita. Per presentarti abbiamo citato il premio “Pic of the week”, un bel riconoscimento per il tuo lavoro.

“Sicuramente una bella soddisfazione. Da un certo punto di vista non me l’aspettavo, non pensavo di aver fatto uno scatto così meritevole; altre volte, invece, sono stato davvero contento di una mia foto che poi magari non è stata apprezzata come quella premiata, la quale ritraeva Dal Pos esultare con Fazioli. Come dicevo, comunque, sono soddisfazioni, al pari di quella volta che la pagina instagram della rivista Sportweek ha messo un “mi piace” ad una mia immagine: anche in quel caso è stato un piccolo orgoglio”.

Rimanendo nell’ambito del tuo lavoro da fotografo, c’è qualche giocatore che ti piaceva particolarmente immortalare per le sue qualità cestistiche?

“Diciamo che le foto preferite sono sempre quelle delle schiacciate: non se ne fanno mai abbastanza, le richiedo ufficialmente! A parte gli scherzi, Marco Bonesso e Nicola Boaro erano belli da fotografare, molto atletici nei loro salti a gambe piegate che garantivano scatti molto buoni. Anche Lazzaro ha una sua atleticità e in questa stagione mi sono piaciuti alcuni immagini immortalate di Spatti. Poi devo dire che mi fa molto piacere quando i giocatori mi chiedono le foto: in questo senso Pippo Fazioli è sempre puntualissimo”.

Da bordo campo hai una visuale privilegiata e il tuo sguardo è sia da fotografo, che da tifoso: secondo te cosa è mancato alla squadra finora per disputare un campionato più tranquillo, considerando che molte sfide sono state decise in volate punto a punto?

“A differenza degli anni scorsi, a mio avviso è venuta a mancare la voglia di fare gruppo e di stringersi nei momenti di difficoltà. Parecchie partite sono state appunto decise nei minuti finali, quando bisogna serrare le file. In più ci manca all’interno della squadra quel giocatore “spietato”, capace nelle fasi salienti di prendere per mano i compagni e portarli alla vittoria. A maggior ragione, considerata questa mancanza, è fondamentale fare quadrato nei momenti cruciali”.

Ci sono squadre o giocatori avversari che nell’attuale serie B Old Wild West ti hanno maggiormente impressionato?

“Come squadra dico Cividale, con il loro presidente uscito da Udine e dopo due mesi in grado di allestire una formazione di altissimo livello che compete già al massimo della serie B. Per quanto riguarda i giocatori, mi viene subito in mente Valerio Amoroso di Roseto, incontrato domenica scorsa al PalaVega: oltre ad essere, a mio avviso, un giocatore di alto spessore tecnico e fisico, si è dimostrato avere anche un grande spessore morale. Ogni volta che un suo compagno protestava con arbitri o avversari, li richiamava sempre all’ordine; anche quando c’è stato qualche screzio tra giocatori abruzzesi e pubblico, ha tirato le orecchie ai compagni evidenziando come i tifosi, anche avversari, meritino rispetto. Un vero signore, mi complimento pubblicamente con lui”.

Nonostante le difficoltà, la salvezza è comunque alla portata del Vega Mestre. Sei fiducioso e in cosa devono migliorare i ragazzi per arrivare al traguardo, a cominciare dal prossimo match con Montegranaro?

“Sì, la salvezza è possibile, non c’è dubbio. I giocatori stessi, recuperando nel punteggio in molte occasioni, hanno dimostrato che se lo vogliono sanno arrivare all’obiettivo, anche se spesso poi quei recuperi sono stati resi vani dai minuti finali. Serve soprattutto unirsi, come dicevo in precedenza; serve dimostrare spirito di sacrificio da parte di tutti, per uscire tutti insieme da questa situazione; serve un atteggiamento professionale e un’unione di intenti che devono essere la base su cui costruire questo finale di stagione”.